4.02 Monti ignivomi 1779

Dei vulcani o monti ignivomi più noti, e distintamente del Vesuvio, osservazioni fisiche e notizie istoriche di uomini insigni di vari tempi, raccolte con diligenza, 2 voll., Livorno 1779

Zh 572-3790/1 raro III; Zh 572-3790/2 raro III

Si tratta di un’edizione, in due volumi in piccolo formato, di scritti di vari autori i cui redattori si presentano come un collettivo anonimo, e che si può supporre fossero una cerchia di studiosi di Livorno. La pubblicazione è dedicata a John Udny, che fu console britannico prima a Venezia e poi dal 1777-1800 a Livorno, e che viene lodato come mecenate delle scienze e amante della pittura. I testi raccolti, lettere o estratti, sono in gran parte dedicati al Vesuvio e vanno dalla lettera di Plinio il Giovane alla descrizione dell’ultima eruzione nell’agosto 1779. Tra questi c’è, ad esempio, il catalogo di una raccolta di materiale, ma anche due testi tradotti dall’inglese. In allegato c’è una tavola che mostra il Vesuvio da Palazzo Reale. Ne è autore è l’incisore Ferdinando Fambrini, che lavorò a Lucca e Livorno dal 1764-93 e realizzò, tra le altre cose, vedute di Pisa e Livorno. La prospettiva del Vesuvio è una copia fedele della tavola che si trova nella Istoria dell’incendio del Vesuvio (1740) di Francesco Serao (con legenda in latino), nella cui edizione francese del 1741 fu pubblicato in una forma molto semplificata e senza legenda (entrambe le opere sono in mostra, cfr. Sezione 3). L’immagine mostra lo stato del Vesuvio durante l’eruzione del 1737; nel volume compare dopo la descrizione dell’eruzione del 1779. [PH]

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