100 anni dalla donazione di Henriette Hertz allo Stato italiano
“Segno del mio amore verso il paese che io tengo in sì alta stima”
L’anno 2013, centenario della fondazione della Bibliotheca Hertziana, coincide anche con i cento anni della donazione della propria raccolta d’arte allo Stato italiano da parte di Henriette Hertz (Colonia, 1846 – Roma, 1913). Fu appassionata d’arte del Rinascimento e legata da un amore particolare alla città di Roma. Risiedette nell’edificio da lei acquistato nel 1904, Palazzo Zuccari in via Gregoriana, dando in esso vita a un vivace e cosmopolita circolo intellettuale. Henriette Hertz cominciò a collezionare quadri italiani alle fine dell’Ottocento in Inghilterra, insieme all’industriale Ludwig Mond e alla sua moglie Frida, con i quali era legata da una forte amicizia stretta in gioventù nella natia Germania. Alla sua morte, lasciò Palazzo Zuccari con la raccolta di libri e fotografie alla società Kaiser Wilhelm (oggi Max-Planck-Gesellschaft), un’organizzazione dedita allo sviluppo delle scienze, affinché venisse costituito un istituto di ricerca per la storia dell’arte italiana con una biblioteca e fototeca “accessibili agli studiosi di tutte le nazioni”.
Disposizione dei quadri nell’appartamento di Henriette Hertz a Palazzo Zuccari, ca. 1908–1915
L’amore per l’Italia e l’arte italiana, inoltre, fece maturare in Henriette Hertz il desiderio di lasciare in eredità alla città amata la propria collezione di dipinti. Pertanto, nel 1913, anno della sua morte, il prezioso lascito, composto da 43 opere tutte di artisti italiani, soprattutto del Rinascimento e delle scuole veneta e toscana, passò alla Galleria Nazionale d’Arte Antica.
Cento anni dopo tale doppia donazione, il legame tra Stato italiano e Bibliotheca Hertziana si è rinsaldato grazie alla felice collaborazione che ha portato alla mostra sulla raccolta Hertz di Palazzo Barberini (8 marzo – 23 giugno 2013). La mostra è stata anche l’occasione per una revisione conservativa di tutte queste opere, condotta con precisione e competenza da parte della Soprintendenza e dei suoi tecnici altamente specializzati: numerosi dei risultati raggiunti hanno consentito un recupero, talvolta sostanziale, anche della lettura stilistica dell’opera. Terminata la mostra, la galleria fotografica virtuale della Fototeca espone, in maniera permanente, il nucleo dei dipinti provenienti dalla collezione Hertz.
La raccolta dei dipinti italiani di Henriette Hertz, oggi nella Galleria Nazionale d’Arte Antica
Catalogo della mostra
La donazione di Enrichetta Hertz 1913–2013: “segno del mio amore verso il paese che io tengo in sì alta stima”, a cura di Sybille Ebert-Schifferer e Anna Lo Bianco con la collaborazione di Cecilia Mazzetti di Pietralata e Michela Ulivi, Cinisello Balsamo 2013.
All’interno del catalogo:
- Sybille Ebert-Schifferer, Enrichetta Hertz (1846–1913). Amore e arte, amore per l’arte
- Dietrich Seybold, Il desiderio di un “brano di vera anima dell’umanità”. Per una breve storia della collezione Hertz
- Anna Lo Bianco, La donazione di Henriette Hertz allo Stato italiano
- Johannes Röll, “Il testo di un libro simile lo leggono oggi solo in pochi, ma le tavole le guardano tutti”. La storia del volume La Collezione Hertz e gli affreschi di Giulio Romano nel Palazzo Zuccari del 1928
Si veda anche:
Lorenza Mochi Onori e Rosella Vodret Adamo, Galleria Nazionale. Palazzo Barberini. I dipinti. Catalogo sistematico, Roma 2008.
Jean Paul Richter, La collezione Hertz e gli affreschi di Giulio Romano nel Palazzo Zuccari, Leipzig 1928.
Progetto: Tatjana Bartsch, Johannes Röll
Collaborazione: Gabi Fichera, Camilla Fiore, Cecilia Mazzetti di Pietralata, Frederike Steinhoff
Traduzioni: Carina Bauriegel, Baker & Harrison
Campagna fotografica dei dipinti di Henriette Hertz: Laboratorio fotografico della Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Roma, Valerio Antonioli, Gianfranco Zecca
Fotografie storiche: Fototheca Hertziana, Roma
14.10.2013